Lazzarini e il carnevale

L’inizio della carriera

La sua carriera ai baracconi comincia nel 1950: quell’anno Lazzarini firma la sua prima costruzione in concorso quando – insieme ad Alberto Pezzini e Giulio Bonetti – si cimenta in “Fachiri con… turbanti”, una mascherata di gruppo che si piazza al secondo posto. Il debutto come solista è invece datato 1954, “Balle in famiglia” non va oltre l’ultimo posto fra le mascherate di gruppo.

Dal 1955 passa invece ai complessi mascherati, palestra di molti futuri maestri della cartapesta (con lui troviamo in quelli stessi anni Arnaldo Galli, Renato Galli e Nilo Lenci). E nel 1958, proprio in questa categoria, conquista la sua prima vittoria con “Istantee di Ferragosto”, bissata l’anno successivo con “Carnevale di livrea”.

Sempre fra i complessi mascherati, trionfa anche nel 1965 centrando sia il primo che il secondo posto (rispettivamente con “Le nozze con i fichi secchi” e “Italian Lover”) e nel 1967 con “Fumo di Londra” (realizzato in coppia con Mario Francesconi).

Una delle sue realizzazioni più controverse risale tuttavia al 1963, quando firma il complesso “Porcherie d’oggi”, dove sono rappresentati sei chierichetti con la testa da maiale vestiti con le toghe rosse e cotte candide che fanno il funerale ad un cavallo.

Quella che doveva essere inizialmente una critica alle sofisticazioni alimentari, diventa una chiara satira al mondo ecclesiastico. Scoppia la polemica e il giorno successivo i mascheroni vengono sequestrati. Scatta inoltre una denuncia “per offesa alla religione di Stato”. Alla fine Lazzarini si piazza al quarto posto, ma il suo complesso mascherato farà discutere più di ogni altra costruzione.

“Fachiri con… turbanti”

“Carnevale di livrea”

“Porcherie d’oggi”

Il salto in prima categoria

Negli anni successivi Menghino si sente maturo per il grande salto in prima categoria. E nel 1965 è lui il candidato alla promozione. Ma l’Avac -l’associazione che riuniva i costruttori– si oppone all’aumento del numero dei carri. E a farne le spese è proprio Lazzarini.

Nel 1966, a parziale compenso della mancata promozione, il Comitato assegna a Lazzarini l’incarico di costruire un complesso speciale fuori concorso dal titolo “Donne e motori” composto da una “collana” di piccoli carri con un unico soggetto. Lazzarini in coppia con Mario Francesconi, torna così in corso fra i complessi mascherati e vince con “Fumo di Londra”.

Nel 1968, finalmente, il debutto in prima categoria. Un esordio subito contrassegnato dalle polemiche: “Il padrone” – carro che firma insieme ad Oreste Lazzari – è infatti bersaglio della censura e, dopo il primo corso, dagli occhi del mostro che domina il carro sarà tolta la foto dell’allora Presidente del Consiglio Aldo Moro, sostituita da una più generica scritta “Tv”.

Come contropartita Lazzarini ottiene dal Comitato Carnevale di poter aggiungere sul carro altri personaggi politici. Alla fine “Il padrone” si piazzerà al secondo posto, al posto di “Quel mazzolin di fiori” di Arnaldo Galli.

Dopo un anno di sosta, Lazzarini torna in coppia con Oreste Lazzari nel 1970 e insieme progettano “Arriva Mao.” Ed è ancora polemica, visto che il grande gatto rosso che domina il carro strappa una bandiera americana.

Oltre alla censura, si muove anche la magistratura che ipotizza il reato di oltraggio alla bandiera di uno stato straniero. Risultato: al secondo corso il gatto Mao sfila senza bandiere. Alla fine, però, “Arriva Mao” vince il primo premio, l’unico da “costruttore” di Menghino.

Nel 1976 Lazzarini abbandona il Carnevale per dedicarsi a tempo pieno alla pittura.

“Fumo di Londra”

“Il Padrone”

“Arriva Mao”

L’ultimo atto

Agli hangar torna come progettista negli anni novanta (con una fugace apparizione nel 1984, quando firma il bozzetto di “Maghi, diavoli e scaramanzie” di Carlo “Bocco” Vannucci).

Nel 1991 sono suoi l’idea e il progetto di “Viareggio in maschera”, di Renato Verlanti e Rossella Disposito.

Quindi contribuisce alla cinquina messa a segno da Verlanti fra il 1994 ed il 1999 con i primi posti “Moby Dick” (1994), “Vecchi fantasmi vagano sull’Europa”(1995), “Il Telemostro” (1996), “Fate il vostro gioco, signori”(1997), “American sexgate show”(1999).

E nel 2000 lo spettacolare D’Alema-Papa di “Giubileo 2000” sfiora ancora una volta il successo superato da “Abracadabra”, ovvero il Ciampi-stregone di Simone Politi e Federica Lucchesi.

L’ultima apparizione da progettista risale al 2003, quando firma l’idea e il bozzetto di “Le sinistre ossessioni del Cavaliere” di Renato Verlanti e del nipote Luigi Bonetti, che si piazza al secondo posto.

“Maghi, diavoli e scaramanzie”

“Rottami”

Scheda Carri Grandi

1968: Il padrone, secondo posto

1970: Arriva Mao, primo posto

1971: Per un mondo nuovo, terzo posto

1972: Avanti popolo, sesto posto

1973: La grande corrida, secondo posto

1974: La piovra, quarto posto

1975: La grande fregata, secondo posto

1976: Carnevale al Ddt, quinto posto

1992: Un sogno di libertà, quinto posto

1993: Per me si va nella città dolente, secondo posto

1994: Moby Dick, primo posto

1995: Vecchi fantasmi vagano sull’Europa, primo posto

1996: Il Telemostro, primo posto

1997: Fate il vostro gioco, signori, primo posto

1998: Rottami, terzo posto

1999: American sexgate show, primo posto

2000: Giubileo 2000: anche D’Alema in compagnia sfila a Viareggio in allegria, secondo posto

2001: Attenzione ragazzi: il diavolo c’è, sesto posto

2002: L’altra metà del mondo, quinto posto

2003: Le sinistre ossessioni del Cavaliere, secondo posto

“Arriva Mao”

“Moby Dick”

“Vecchi fantasmi vagano sull’Europa”

“Fate il vostro gioco, signori”

“Il Telemostro”

“American sexgate show”