L’immagine e l’immaginario marino
Non capita spesso che l’intera cultura di un popolo ricco di tradizione come quello versiliese si manifesti e si riconosca in manifestazioni d’arte (pittura, scultura, grafica, vetrate artistiche) come nel caso di Giovanni Lazzarini.
Figure di marinai, di pescatori, di donne alla fontana, e pesci, gabbiani, paesaggi marini, spiagge: una sintesi che permette ormai di cogliere la splendida maturità poetica ed espressiva di questo autore, un artigiano artefice che porta all’estrema perfezione l’omaggio ad una tradizione artistica versiliese di grande respiro.
Per chi, fini all’oblio si lascia immergere e travolgere in quella luce, il mondo di Lazzarini appare fantastico, ma reale e vivo, ispirato a una vita trascorsa fra l’acqua della darsena e le bitte dei marinai. Figura mitica di una Viareggio che i più giovani quasi ormai ignorano, Lazzarini si è conquistato con lungo lavoro e l’antica fedeltà ai suoi motivi ispiratori una fisionomia inconfondibile.
La sua indagine artistica scava nella memoria poetica e fa vibrare dalla tradizione della gente di mare le note più vibranti e accorate, con delicatezza di disegno, con perfezione di tratto, con rara potenza di trasfigurazione fantastica, fino all’invenzione del mitico e dell’irreale (e non sono queste le note meno significative, anzi).
Qualunque sia la tecnica impiegata (dai piccoli marinai di terracotta alle grandi luminose vetrate artistiche) davvero Lazzarini si esprime sempre con eleganza e forza da grande maestro, fondendo e portando al culmine tutte le diverse meravigliose sue attitudini, dal disegno alla decorazione fino alla visionarietà delle atmosfere.
Lorenzo Greco