Da “Caro Giovanni”
Ho conosciuto Giovanni Lazzarini, più noto come Menghino, negli anni settanta alla CGIL di Lucca, dove svolgevo attività come dirigente FIOM. Menghino aveva organizzato una mostra dei suoi dipinti, nei locali posti nella centralissima via Fillungo. Tema: L’arte e il potere. Sintonia immediata.
Nel 1990, vengo eletto Segretario Generale della CGIL Versilia, e mi insedio nella storica Camera del Lavoro, quella già dipinta da Menghino. Comincia così, con Lui, una amicizia ed un sodalizio profondi. Menghino era uno di noi, amava la CGIL, i lavoratori del mare e di tutti i settori perché da loro traeva ispirazione per le sue opere. Dal lavoro si rafforzavano pure i suoi valori e sogni di libertà e di giustizia sociale, che trasmetteva e comunicava da grande intellettuale.
Artista raffinato, prolifico e molto creativo, spaziava dalle vetrate, ai dipinti, alle sculture di bronzo, ai carri del Carnevale, ai murales, in una costante ricerca di verità, da coraggioso navigatore di idee ed esploratore sempre alla ricerca di nuovi approdi. Le esperienze sudamericane, le frequentazioni romane e soprattutto il rapporto con Zavattini a Luzzara, ne hanno fatto un artista di altissimo livello.
Dei suoi rapporti romani, ha realizzato un suo desiderio che mi ha espresso: donare in una sede della CGIL di Roma, una sua opera. Nella sede dello SPI CGIL, di via Frentani a Roma , una sua opera, campeggia infatti, all’ingresso, un suo dipinto bellissimo, “Le lampare” regolarmente ispirato al mare e ai pescatori. Nel 1991, mi chiede la disponibilità a rinnovare il murales della Camera del Lavoro, perché da fine intellettuale di sinistra, avvertiva con anticipo il vento del cambiamento. Con un gruppo di amici collaboratori artisti, realizzò uno splendido “murales” più colorato, più fantasioso, con molti simboli del lavoro e Giacomo Puccini.
Nelle celebrazioni del novantesimo della fondazione della Camera del Lavoro di Viareggio, fu definita l’unica “Camera del Lavoro a colori” esistente in Italia. Faceva unità con il “murales” della vicina Chiesa dei Pescatori, simbolo dei preti operai, straordinaria testimonianza viareggina. Tanto valore del lavoro, e tanta memoria storica sarebbe bello valorizzarlo, recuperando edificio ed affreschi, per realizzare un centro di memoria e promozione culturale intitolato all’artista Menghino.
Lazzarini Murale
90° Fondazione Camera del Lavoro Territoriale della Versilia
“La Camera del Lavoro della Versilia, affrescata con il “Murale” del Maestro Giovanni Lazzarini (Menghino per gli amici e la città di Viareggio) e dai suoi collaboratori, è senza dubbio una cosa bella, originale, se non unica per una sede sindacale. Edifici, i nostri, spesso di aspetto grigio ed austero, in molti casi per la scarsa propensione a curare una immagine più libertaria e “colorata” della nostra organizzazione.
L’inaugurazione del “Murale” e del bronzo posto sotto i portici della Camera del Lavoro ha coinciso (non casualmente) con le celebrazioni dei 90 anni della sua fondazione. Questo incontro tra la storia del lavoro e l’arte, in realtà ha evidenziato che il nostro approccio con essa e la cultura in generale è molto forte e profondo e le molteplici forme e colori con cui essi si esprimono hanno senz’altro comuni radici nella universale, naturale e libera propensione creativa degli esseri umani.
Se questo è un valore generale, per la Versilia assume un significato particolare, perché questa è una terra ricca di naturali risorse artistiche dove, come ad esempio nel marmo spesso si confonde il confine tra il lavoro ed arte, così come per le fonderie artistiche, le costruzioni navali e per tutte le attività culturali di livello nazionale ed internazionale che sostengono la tradizionale attività turistica della Versilia.
La Camera del Lavoro, proprio per la sua forte e ricca presenza di novanta anni di storia, è divenuta essa stessa un punto di riferimento non solo sindacale ma più in generale per tutte le vicende più rilevanti che determinano la vita culturale e sociale della città di Viareggio e della Versilia. Per tutto questo, l’opera pittorica di Lazzarini, bella peraltro anche da un punto di vista prettamente artistico, raccoglie senz’altro nella ricchezza dei colori e nella suggestione delle immagini il processo evolutivo della storia del lavoro, tutto questo illustrato magistralmente tra qualche struggente malinconia di una sincera utopia delusa e la felicità e la speranza di un futuro libero ed aperto alla conquista di nuove idee, di nuovi diritti e nuovi ideali.
Il lavoro, la cultura, la storia della Versilia liberamente espressi da Lazzarini senza distorsioni, nella sua “essenza fondamentale”, dimostrando e scoprendo forse egli stesso che la verità e la sincerità hanno la vivacità e la solarità dei mille colori rispetto al piatto grigiore dei simboli dei modelli imposti e precostituiti. Insomma, una bella opera di cui siamo grati ed orgogliosi, che rende protagonista il lavoro con le sue storie, le sue lotte, i suoi valori e perfino quegli ideali che possono rendere felici e dare un senso vero alla vita.”
Segretario Generale della CGIL Versilia Marino Bertolucci