“Forse non c’è nulla di più gradevole per me che parlare di un pittore come Lazzarini, che si esprime compiutamente nelle sue opere, senza riserve, senza pregiudizi. Io credo che questa mostra di Palazzo Paolini a Viareggio, riserverà ad ognuno di noi una felice sorpresa. La sorpresa di un” Menghino” pervenuto – a mio modesto vedere- ad una pienezza espressiva, esaltante e dirompente.
Lazzarini uno spirito aperto, portato alla chiarezza, semplice e immediata, è oggi un interprete dell’ anima viareggina tra i più fedeli e credibili di quanti operano nel campo artistico e pittorico. Le tele di Lazzarini sono immagini di ricordi, di racconti avvolti nella magica atmosferica idealizzante di un mondo evocato quasi con rimpianto. I suoi personaggi sembrano avvolti da una luce ovattata, descritti con segno rustico e dolce di un tempo, con la precisa funzione di allisciare le immagini di marinai e pescatori, così da renderli struggenti di dolcezza.
Eppure in tutti questi personaggi antichi, in queste figure cariche di una civiltà marinara, che si coglie perfino nell’aria, nelle mani come nelle vesti, nelle darsene come nelle spiagge, emerge un fondo di dignità, di fierezza, d’ integra purezza. E’ in questa chiave di lettura che mi sono avvicinato all’opera di Lazzarini, al di fuori di ogni ricerca cerebrale ed inutili accademismi. Allora se volessi indicare i meriti di questo nostro singolare artista non esiterei a cominciare dalle sue attrattive coloristiche. Una particolare festosità cromatica unita ad un vigore insolito nelle trame disegnative, ed un naturale talento compositivo.
Ma un altro merito, non meno degli altri, è quello che gli deriva dalla tendenza a dare risalto, non soltanto a messaggi formali delle cose, ma ai contenuti, ai problemi della realtà umana, della realtà viareggina, a raccogliere i significati dei fatti e a narrarli in modo diretto e istintivo, come è nella migliore tradizione della pittura “ ispirata “. Meriti chiari quindi, di una personalità, alla quale si prospetta sicuramente un cammino di successi sulla strada della pittura italiana contemporanea. Ed è questo anche un mio augurio sincero.”
Sen. Prof. Paolo Barsacchi