Carlo Alberto Ferrari

“Se mi fosse stato richiesto un titolo da dare alla mostra del pittore Giovanni Lazzarini, sarei ricorso alla paralisi di un vecchio titolo cinematografico : Mare, amore e… fantasia. Perché il mare predomina nella galleria di marinai, pescatori, donne- le donne dei marinai e dei pescatori-; perché l’amore si percepisce, che senza non è possibile interpretare gli uomini; perché la fantasia è componente indispensabile dell’ arte.

Nel dare un giudizio su un pittore mi son sempre domandato se è strettamente necessario essere “un critico custode del verbo”. La risposta l’ho rintracciata in un sentimento che mi preme dentro e che, non avendolo risolto, così lo esprimo: perché un oggetto, un animale, un uomo che, nel vero, non mi dà alcun piacere, in pittura mi suscita un godimento estetico?

Voglio dire di più, se ciò che vedo in natura mi appare piacevole, nel ritrovarlo in un quadro la sensazione si accentua? Nell’ ambito della sua dotazione intellettiva e della cultura, che ha avuto modo di farsi, credo che ogni uomo, senza essere uno “ specialista”, possa esprimere il proprio pensiero davanti al risultato artistico di un altro uomo. Davanti ai quadri di Giovanni Lazzarini i due interrogativi sono insorti, insoluto resta il perché. Le figurazioni umane che hanno ispirato il pittore, nella realtà mi danno disagio, a volte perfino colpa, in qualche rara occasione un sentimento di sofferta partecipazione, spesso nessuna sensazione.

Dipinte, stimolano in me moti d’ animo nuovi, oppure accrescono le percezioni ricevute, in alcuni casi le sublimano. Senza fare violenza alcun a chi, probabilmente, ha un diverso modo di vedere e di sentire, mi sembra giusto riferire qui che cosa prova uno come me che, guardandosi bene dal tranciare pareri sulla pittura e su un pittore, coltiva, come una religione, i sensi e della misura e della proporzione.

Le “ sagome” marinaresche di Giovanni Lazzarini si muovono, ecco. Hanno il vento dentro e attorno. Il libeccio da sud ovest, lo scirocco da sud est, il grecale da nord est, il maestrale da nord ovest. Non c’è un lato dei suoi quadri che non sia investito dal vento di mare. Un ipotetico anemometro vortica, all’ interno , come impazzito. E’ una sensazione del tutto personale che mi fa sentire vivi i personaggi del pittore Lazzarini. Perché il vento è vita.”

Sindaco Dr. CARLO ALBERTO FERRARI